ameba ha scritto:...non avrei fatto nemmeno la volata a tutta...
Infatti...
E' stato proprio quel gesto dopo la gara a dar fiato alle trombe dei malignatori professionisti che, approfittando della relatività dei sistemi di riferimento, non hanno visto l'accelerazione di Hicham ma la decelerazione del keniano... un po' come successo per la stupenda vittoria di Baldini nella maratona con l'episodio del pazzo tedoforo dell'apocalisse che ha scelto il brasiliano per il suo drammatico e ineludibile annuncio.
Per me la cartolina dell'Olimpiade, in fatto di sportività , è stato il gesto dell'ungherese Nemcsik verso Montano a terra, nell'unica finale di scherma in cui i giudici sono veramente andati a nostro favore. Tant'è che nell'immediato dopogara il magiaro qualche dubbio l'ha comunque espresso, anche se in modo molto pacato.
Dal punto di vista storicamente significativo, l'oro della rappresentatività va senza dubbio al vincitore della maratona, e non perchè è il nostro Baldini. Ma ha vinto la Maratona laddove la Maratona è nata (c***o! mancava solo Dati con i suoi Persiani!), ossia ha "timbrato" col suo nome la sovrapposizione di realtà e leggenda nella gara che, insieme al lancio del disco, è il simbolo dell'Olimpiade. E l'ha fatto tagliando il traguardo nello stadio-simbolo dell'Olimpiade moderna, il Panathinaikos, gremito e scintillante di flash solo per il nuovo Spiridon Louis. Insomma, questa bellissima Olimpiade (doping a parte!) è iniziata con una cerimonia che fantasticamente abbatteva i limiti temporali ed è finita come una immaginifica macchina del tempo che fonde assieme passato e presente.
I miei complimenti ai Greci, signori degli anelli... ehm... scusate... signori dei cerchi olimpici.