AgainstBook ha scritto:leggendo tutti i post mi sembra che ognuno stia tirando dritto per la sua strada senza assolutamente occuparsi dell'altra sponda...
l'autore del post tira dritto non capendo che c'è gente in giro che con il betting ci vive (e bene o molto bene), mentre molti pro non capiscono che purtroppo il gioco ha effettivamente rovinato tante persone poichè alcuni non riescono a viverlo in modo sano
sono due mondi che non si incontreranno mai....me ne rendo conto
ad alcune persone il betting ha cambiato la vita in bene (molte poche) mentre ad altri l'ha cambiata in male (non molti)...poi c'è una maggioranza di persone che perdono e giustamente pagano per questa come per qualsiasi altra passione ma in modo assolutamente sano
Againstbook preso al di fuori delle discussioni sui book
(dove peraltro spesso ha ragione) imho è una delle persone più civili e sensibili del forum.. Condivido in pieno il suo intervento, così come quello di Jigen.
Anche se pure a me - come ad altri - le parole dell'autore del post iniziale suonano un po' false: stranamente, come in quasi tutte le testimonianze che vengono proposte in questo senso, il personaggio è di buona famiglia e prima di rovinarsi aveva davanti una 'brillante carriera'.. possibile che non ci sia mai una testimonianza di un povero cristo che invece era in cassa integrazione o disoccupato e si è ridotto sul lastrico col gioco? Credo che suonerebbe più sincera e sarebbe più vicina alla situazione dell'insieme di persone che si sono rovinate - o si stanno rovinando - col gioco: dubito che la maggioranza sia rappresentata da persone in carriera e senza il minimo problema economico che per un demone/vizio buttano via tutto.. così assomiglia troppo a una parabola evangelica - la prima che viene in mente è il figliol prodigo (che, detto tra parentesi,
non significa il figlio "che ritorna a casa", ma il figlio "che sperpera") -, possibile che chi si occupa di queste cose - cioè dalle associazioni laiche a quelle religiose ai singoli che cercano di recuperare giocatori patologici prossimi al baratro - non lo capisca?
Ma il fatto che la storiella sia più o meno vera per me non cambia nulla (al di là dell'efficacia): non vedo niente di male a porre la questione dei problemi derivanti dal gioco d'azzardo in un forum di scommesse. Anzi. Vero che in questo forum lo spirito generale è buono/leggero/goliardico e quindi sintomo di persone che sanno controllarsi e non hanno problemi patologici con il gioco. Ma proprio questo secondo me può portarci a sottovalutare il problema (anche qui: solo per il fatto che noi sappiamo più o meno gestirci e conosciamo persone che sanno gestirsi, non significa che sia un falso problema per tutti). Anche perché la mia personalissima convinzione è che con il gioco (dai gratta e vinci alle scommesse) si siano rovinate la vita molte più persone di quelle a cui il gioco ha cambiato la vita decisamente in meglio.
Però secondo me non ha senso tagliare tutto con l'accetta: se scommetti, prima o poi perdi e/o ti rovini (cosa suggerita dall'autore del post e anche da qualcuno qui sul forum, ricordate vincosempre?). Perché la realtà non è questa. Capisco che sia una cosa difficile da capire per un giocatore patologico (per cui non esistono altre vie, non è contemplato un approccio 'sano' al gioco), ma, come dicono againstbook e Jigen, al di là dei 'pro' ci sono moltissime persone che bilanciano le perdite (che possono permettersi) con il divertimento, la socializzazione o quello che si vuole, quando non riescono a guadagnarci qualcosa.
Quindi, e scusate la prolissità del post, secondo me ben vengano le discussioni costruttive sulla patologia da gioco d'azzardo, chiaramente imho sarebbe auspicabile che la questione venisse trattata senza esasperare le proprie posizioni e arrivare alle reciproche offese
p.s. l'intervento escatologico di motorone è veramente da oscar.. se non scommettessi non avrei conosciuto IB e non avrei potuto leggere alcune chicche di moto che da sole valgono il prezzo di diverse bet perse