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Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 14/08/2017 - 12:45
Il corvo 1935 Landers
Il film comincia con la sequenza dell'incidente della figlia di un giudice.
Pare che non ci sia più nulla da fare se non ricorrere ad un chirurgo che però non opera più ed è piuttosto riottoso a riprendere la sua vecchia attività. ( Bela Lugosi )
Le cose vanno per il meglio e presto lei si ristabilisce completamente, ma il chirurgo è ossessionato dai racconti di Poe e dall'avvenenza della ragazza, il padre di lei è preoccupato perchè vede in lui un pericolo per il prossimo matrimonio borghese della figlia ed in tutto questo si inserisce un ricercato per omicidio che ha bisogno di far perdere le proprie tracce... ( Boris Karloff )
Il film comincia con la sequenza dell'incidente della figlia di un giudice.
Pare che non ci sia più nulla da fare se non ricorrere ad un chirurgo che però non opera più ed è piuttosto riottoso a riprendere la sua vecchia attività. ( Bela Lugosi )
Le cose vanno per il meglio e presto lei si ristabilisce completamente, ma il chirurgo è ossessionato dai racconti di Poe e dall'avvenenza della ragazza, il padre di lei è preoccupato perchè vede in lui un pericolo per il prossimo matrimonio borghese della figlia ed in tutto questo si inserisce un ricercato per omicidio che ha bisogno di far perdere le proprie tracce... ( Boris Karloff )
Il risultato più importante che vuole conseguire chi pianifica, organizza e finanzia le guerre, non è il profitto, ma la cancellazione dell'esperienze umane e la riscrizione della storia.
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 24/08/2017 - 16:56
La merlettaia 1977 Claude Goretta
Una storia d'amore disegnata in un modo splendido attraverso le immagini di questo bravissimo regista.
La protagonista è una giovane Isabelle Huppert perfetta nel ruolo della giovane Pomme che conosce in vacanza un giovane intellettuale.
Ma i due provengono da due mondi diversi e ben presto le diversità emergono in maniera devastante per la giovane.
Il tema ed i riferimenti sono alla borghesia che sfrutta in modo cinico ogni cosa con la quale viene a contatto, l'approccio è nella sostanza simile ai temi trattati da Bunuel, ma diverso nella forma.
Una storia d'amore disegnata in un modo splendido attraverso le immagini di questo bravissimo regista.
La protagonista è una giovane Isabelle Huppert perfetta nel ruolo della giovane Pomme che conosce in vacanza un giovane intellettuale.
Ma i due provengono da due mondi diversi e ben presto le diversità emergono in maniera devastante per la giovane.
Il tema ed i riferimenti sono alla borghesia che sfrutta in modo cinico ogni cosa con la quale viene a contatto, l'approccio è nella sostanza simile ai temi trattati da Bunuel, ma diverso nella forma.
Il risultato più importante che vuole conseguire chi pianifica, organizza e finanzia le guerre, non è il profitto, ma la cancellazione dell'esperienze umane e la riscrizione della storia.
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 04/09/2017 - 14:59
55 giorni a Pechino 1963 Nicholas Ray
Un bel film storico ambientato ovviamente in Cina all'inizio del 1900 ed allietato dalla splendida presenza di Ava Gardner.
Il film racconta la cosidetta " rivolta dei Boxer " e quindi sto parlando di un tema sempre attuale nella storia dell'uomo; sfruttamento e colonialismo, i due pilastri su cui si regge l'economia, che altro non è che un'altra forma di guerra, come la finanza.
Il film è costruito con grandi mezzi ed utilizza grandissimi attori, risulta piacevole grazie anche ad una ottima regia di un grande regista, io purtoppo ho il difetto di " leggere " le immagini del film e quindi tradurne il significato, perciò a me non può piacere un film ipocrita dove gli invasori si preoccupano così tanto della sorte di un manipolo di bambini tranne poi di continuare a sfruttare loro ed i genitori a " liberazione " avvenuta, del resto è risaputo che qualche " effetto collaterale " non può sporcare le buone intenzioni.
Un bel film storico ambientato ovviamente in Cina all'inizio del 1900 ed allietato dalla splendida presenza di Ava Gardner.
Il film racconta la cosidetta " rivolta dei Boxer " e quindi sto parlando di un tema sempre attuale nella storia dell'uomo; sfruttamento e colonialismo, i due pilastri su cui si regge l'economia, che altro non è che un'altra forma di guerra, come la finanza.
Il film è costruito con grandi mezzi ed utilizza grandissimi attori, risulta piacevole grazie anche ad una ottima regia di un grande regista, io purtoppo ho il difetto di " leggere " le immagini del film e quindi tradurne il significato, perciò a me non può piacere un film ipocrita dove gli invasori si preoccupano così tanto della sorte di un manipolo di bambini tranne poi di continuare a sfruttare loro ed i genitori a " liberazione " avvenuta, del resto è risaputo che qualche " effetto collaterale " non può sporcare le buone intenzioni.
Il risultato più importante che vuole conseguire chi pianifica, organizza e finanzia le guerre, non è il profitto, ma la cancellazione dell'esperienze umane e la riscrizione della storia.
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 08/09/2017 - 15:12
Caccia tragica 1947 Giuseppe de Santis
Il film è girato nelle campagne ravennati, riconosco diversi luoghi essendo appassionato di fotografie dei tempi passati.
Il film comincia con l'assalto al camion che trasporta le paghe di una cooperatva di braccianti che stanno attendendo disperati questi soldi, uccidono 2 persone e prendono in ostaggio una ragazza in viaggio di nozze con il marito.
La complicazione risiede nel fatto che il fazzoletto che ricopre la faccia del capobanda viene abbassato e lo stesso riconosciuto perchè era amico dello sposo.
Parte da parte dei carabinieri e dei braccianti la ricerca dei banditi, che, braccati prima cercano di sfuggire con un treno e poi si rifugiano in un casolare dove avverrà lo scontro finale.
Notevole di questo film è l'approfondimento psicologico dei personaggi e le motivazioni che li hanno spinti su una strada piuttosto che un'altra, oltre ad una frase detta c'è il processo da parte dei braccianti al capobanda che durante lo svolgimento del film aveva mostrato segni di pentimento.
La mancanza di potersi mantenere lo aveva spinto su una strada sbagliata, ma chi è più colpevole?
Chi è privato della possibilità di provvedere ai bisogni propri e della propria famiglia, oppure questa società, organizzata e strutturata per arricchire i pochi a discapito dei molti?
Una considerazione personale sull'attualità della domanda che il regista ci fa guardando questo film, mostrandoci la via per una società più giusta e non a livello locale, ma mondiale:
da poco è stata emanata una legge che consente di azzerare i conti correnti fino a 100mila euro ( beato chi ci crede ), cioè i risparmi, le liquidazioni ed ogni forma di protezione sociale che mi sono conquistato, spesso sacrificando un mio desiderio per costruirmi una vecchiaia ed una vita più serena, possono venire azzerati con un clic, legalmente.
C'è qualcuno che mi sa spiegare la differenza tra un rapinatore che si presenta in banca armato ed una legge che permette di fare questo?
Il film è girato nelle campagne ravennati, riconosco diversi luoghi essendo appassionato di fotografie dei tempi passati.
Il film comincia con l'assalto al camion che trasporta le paghe di una cooperatva di braccianti che stanno attendendo disperati questi soldi, uccidono 2 persone e prendono in ostaggio una ragazza in viaggio di nozze con il marito.
La complicazione risiede nel fatto che il fazzoletto che ricopre la faccia del capobanda viene abbassato e lo stesso riconosciuto perchè era amico dello sposo.
Parte da parte dei carabinieri e dei braccianti la ricerca dei banditi, che, braccati prima cercano di sfuggire con un treno e poi si rifugiano in un casolare dove avverrà lo scontro finale.
Notevole di questo film è l'approfondimento psicologico dei personaggi e le motivazioni che li hanno spinti su una strada piuttosto che un'altra, oltre ad una frase detta c'è il processo da parte dei braccianti al capobanda che durante lo svolgimento del film aveva mostrato segni di pentimento.
La mancanza di potersi mantenere lo aveva spinto su una strada sbagliata, ma chi è più colpevole?
Chi è privato della possibilità di provvedere ai bisogni propri e della propria famiglia, oppure questa società, organizzata e strutturata per arricchire i pochi a discapito dei molti?
Una considerazione personale sull'attualità della domanda che il regista ci fa guardando questo film, mostrandoci la via per una società più giusta e non a livello locale, ma mondiale:
da poco è stata emanata una legge che consente di azzerare i conti correnti fino a 100mila euro ( beato chi ci crede ), cioè i risparmi, le liquidazioni ed ogni forma di protezione sociale che mi sono conquistato, spesso sacrificando un mio desiderio per costruirmi una vecchiaia ed una vita più serena, possono venire azzerati con un clic, legalmente.
C'è qualcuno che mi sa spiegare la differenza tra un rapinatore che si presenta in banca armato ed una legge che permette di fare questo?
Il risultato più importante che vuole conseguire chi pianifica, organizza e finanzia le guerre, non è il profitto, ma la cancellazione dell'esperienze umane e la riscrizione della storia.
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 10/09/2017 - 19:23
Bella programmazione a fuori orario questa settimana, su tutti " La belva dell'autostrada " di Ida Lupino, splendida ed importante attrice ed altrettanto come regista come in questo caso.
Un paio di film con Jack Nicholson protagonista tra cui un western non canonico.
Un paio di film con Jack Nicholson protagonista tra cui un western non canonico.
Il risultato più importante che vuole conseguire chi pianifica, organizza e finanzia le guerre, non è il profitto, ma la cancellazione dell'esperienze umane e la riscrizione della storia.
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 24/09/2017 - 15:34
Metropolitana (Underground) 1928 Anthony Asquit
Bellissimo questo muto imperniato sulla storia incrociata di Kate che ama Bert che ama Nell che ama Bill.
Il motivo ricorrente è la metropolitana come simbolo delle grandi città dove si intrecciano storie di uomini e donne, ognuno di loro con i loro problemi e necessità, Nell conosce Bert e Bill nello stesso giorno, il primo è arrogante e violento, considera gli altri solo nella misura di se stesso, mentre il secondo è aperto al prossimo.
Lo scontro è inevitabile e Bert ha la peggio, sia fisicamente che nel cuore di Nell e sfruttando l'amore che prova per lui Kate, medita un'atroce vendetta....
Bellissimo questo muto imperniato sulla storia incrociata di Kate che ama Bert che ama Nell che ama Bill.
Il motivo ricorrente è la metropolitana come simbolo delle grandi città dove si intrecciano storie di uomini e donne, ognuno di loro con i loro problemi e necessità, Nell conosce Bert e Bill nello stesso giorno, il primo è arrogante e violento, considera gli altri solo nella misura di se stesso, mentre il secondo è aperto al prossimo.
Lo scontro è inevitabile e Bert ha la peggio, sia fisicamente che nel cuore di Nell e sfruttando l'amore che prova per lui Kate, medita un'atroce vendetta....
Il risultato più importante che vuole conseguire chi pianifica, organizza e finanzia le guerre, non è il profitto, ma la cancellazione dell'esperienze umane e la riscrizione della storia.
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 28/09/2017 - 16:06
Zaffiro e Acciaio 1979 serie televisiva
Una delle più belle serie televisive che io conosca, un incredibile miscuglio tra fantascienza, mistero e paranormale.
Zaffiro e Acciaio sono 2 entità incaricate di riparare eventi soprannaturali dovuti a misteriose entità che producono lacerazioni nello spazio e nel tempo.
La serie si compone di 6 avventure per un totale di 34 episodi, in realtà non c'è un filo conduttore nei racconti, è tutto molto sospeso in questa atmosfera rarefatta, purtroppo inspiegabilmente non si è dato seguito ad una serie davvero ben fatta ed innovativa.
Le avventure:
La casa degli orologi (titolo alternativo La casa; 6 puntate)
Un fiore d'ottobre (titolo alternativo La stazione; 8 puntate)
Prigionieri del tempo (titolo alternativo La capsula del tempo; 6 puntate)
Foto d'epoca (titolo alternativo L'uomo senza volto; 4 puntate)
Il ricevimento (titolo alternativo Il party; 6 puntate)
Una notte nel futuro (titolo alternativo La trappola; 4 puntate)
Una delle più belle serie televisive che io conosca, un incredibile miscuglio tra fantascienza, mistero e paranormale.
Zaffiro e Acciaio sono 2 entità incaricate di riparare eventi soprannaturali dovuti a misteriose entità che producono lacerazioni nello spazio e nel tempo.
La serie si compone di 6 avventure per un totale di 34 episodi, in realtà non c'è un filo conduttore nei racconti, è tutto molto sospeso in questa atmosfera rarefatta, purtroppo inspiegabilmente non si è dato seguito ad una serie davvero ben fatta ed innovativa.
Le avventure:
La casa degli orologi (titolo alternativo La casa; 6 puntate)
Un fiore d'ottobre (titolo alternativo La stazione; 8 puntate)
Prigionieri del tempo (titolo alternativo La capsula del tempo; 6 puntate)
Foto d'epoca (titolo alternativo L'uomo senza volto; 4 puntate)
Il ricevimento (titolo alternativo Il party; 6 puntate)
Una notte nel futuro (titolo alternativo La trappola; 4 puntate)
Il risultato più importante che vuole conseguire chi pianifica, organizza e finanzia le guerre, non è il profitto, ma la cancellazione dell'esperienze umane e la riscrizione della storia.
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 06/10/2017 - 20:14
L'estate arida 1963 di Metin Erksan e David E. Durston ( Susuz yaz )
Uno splendido esempio di come si può incontrare capolavori cercando nelle strade meno battute, un film che parla della vita reale, di come qualcuno possa passare sopra tutto e tutti per un egoismo ed una voglia di sopraffazione che può solo durare lo spazio di un istante.
La vicenda parla di un mondo molto distante da quello attuale, un mondo dove, come in questo caso, il fratello maggiore era quello che decideva.
Il motivo del contendere è rappresentato dal fatto che c'è la sorgente del fiume situata sul territorio di due fratelli ed il più grande decide di non permettere agli altri contadini l'accesso all'acqua, non ascoltando i consigli del fratello più giovane che lo mettein guardia dal fatto che da questa situazione non ne deriverà nulla di buono.
Ma nulla da fare, nonostante diversi contrasti tra i due, il più anziano non è disposto a fermarsi davanti a nulla, esiste solo lui, il resto del mondo può crepare
A complicare la situazione c'è il matrimonio del fratello giovane con una splendida fanciulla, per la quale il più anziano sbava letteralmente.
Non c'è che dire, una miscela esplosiva per cui gli eventi non tarderanno a precipitare,..
Un film che ci parla quindi di un tema più che mai attuale e cioè questo individualismo che è condizione essenziale dello sfruttamento, in realtà l'essere umano è un animale sociale, ma propaganda e quindi condizionamento gli hanno fatto perdere di vista momentaneamente qual'è la sua vera natura.
Uno splendido esempio di come si può incontrare capolavori cercando nelle strade meno battute, un film che parla della vita reale, di come qualcuno possa passare sopra tutto e tutti per un egoismo ed una voglia di sopraffazione che può solo durare lo spazio di un istante.
La vicenda parla di un mondo molto distante da quello attuale, un mondo dove, come in questo caso, il fratello maggiore era quello che decideva.
Il motivo del contendere è rappresentato dal fatto che c'è la sorgente del fiume situata sul territorio di due fratelli ed il più grande decide di non permettere agli altri contadini l'accesso all'acqua, non ascoltando i consigli del fratello più giovane che lo mettein guardia dal fatto che da questa situazione non ne deriverà nulla di buono.
Ma nulla da fare, nonostante diversi contrasti tra i due, il più anziano non è disposto a fermarsi davanti a nulla, esiste solo lui, il resto del mondo può crepare
A complicare la situazione c'è il matrimonio del fratello giovane con una splendida fanciulla, per la quale il più anziano sbava letteralmente.
Non c'è che dire, una miscela esplosiva per cui gli eventi non tarderanno a precipitare,..
Un film che ci parla quindi di un tema più che mai attuale e cioè questo individualismo che è condizione essenziale dello sfruttamento, in realtà l'essere umano è un animale sociale, ma propaganda e quindi condizionamento gli hanno fatto perdere di vista momentaneamente qual'è la sua vera natura.
Il risultato più importante che vuole conseguire chi pianifica, organizza e finanzia le guerre, non è il profitto, ma la cancellazione dell'esperienze umane e la riscrizione della storia.
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 16/10/2017 - 16:50
491 di Vilgot Sjöman 1964
Un regista che parla di tabù, di vita, di sesso e in questo caso di un tentativo di esperimento sociale per redimere alcuni giovani disadattati già avvezzi alla durezza della vita.
Un film tagliato in alcune parti per la crudezza delle scene e per i temi trattati.
Ma l'esperimento ben presto si rivelerà un fallimento, uno dei ragazzi venderà la biblioteca ed i mobili dell'assistente sociale, senza contare che in questa situazione si inserirà una giovane prostituta e che pur nella versione tagliata si capisce benissimo che uno dei temi trattati è l'omosessualità.
Finale scontato....
Un regista che parla di tabù, di vita, di sesso e in questo caso di un tentativo di esperimento sociale per redimere alcuni giovani disadattati già avvezzi alla durezza della vita.
Un film tagliato in alcune parti per la crudezza delle scene e per i temi trattati.
Ma l'esperimento ben presto si rivelerà un fallimento, uno dei ragazzi venderà la biblioteca ed i mobili dell'assistente sociale, senza contare che in questa situazione si inserirà una giovane prostituta e che pur nella versione tagliata si capisce benissimo che uno dei temi trattati è l'omosessualità.
Finale scontato....
Il risultato più importante che vuole conseguire chi pianifica, organizza e finanzia le guerre, non è il profitto, ma la cancellazione dell'esperienze umane e la riscrizione della storia.
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 26/10/2017 - 21:44
Un uomo sui binari 1957 Andrzej Munk ( Czlowiek na Torze )
Un belllssimo film che parla di un conducente di locomotive, scrupoloso ed esigente, il terrore dei suoi sottoposti ai quali impone una rigida disciplina e dai quali pretende uno scrupoloso controllo dei mezzi.
Il film comincia proprio con quest'uomo che, messo in pensione, una notte viene travolto da un treno.
Suicidio? Incidente? Sabotaggio dovuto al rancore per aver dovuto lasciare il posto ed il lavoro che tanto amava? Di sicuro fermando il treno, ha impedito lo scontro con un altro treno che stava sopraggiungendo e nel seguito del film si capirà dove le misure di sicurezza erano state vittime della casualità ed avevano portato a questa conclusione.
Il film ripercorre gli avvenimenti che avevano portato appunto a questa conclusione, un approfondimento psicologico dei personaggi molto accurato ed una critica al potere che vive di supposizioni e non di fatti, perchè nel processo che segue si incrociano vecchi rancori ( un dirigente una volta suo sottoposto ) e critiche al suo comportamento, si pensa ad un suo sabotaggio per il rancore che lui avrebbe nutrito a causa del suo prepensionamento, ma le cose non stanno in questo modo....
Un belllssimo film che parla di un conducente di locomotive, scrupoloso ed esigente, il terrore dei suoi sottoposti ai quali impone una rigida disciplina e dai quali pretende uno scrupoloso controllo dei mezzi.
Il film comincia proprio con quest'uomo che, messo in pensione, una notte viene travolto da un treno.
Suicidio? Incidente? Sabotaggio dovuto al rancore per aver dovuto lasciare il posto ed il lavoro che tanto amava? Di sicuro fermando il treno, ha impedito lo scontro con un altro treno che stava sopraggiungendo e nel seguito del film si capirà dove le misure di sicurezza erano state vittime della casualità ed avevano portato a questa conclusione.
Il film ripercorre gli avvenimenti che avevano portato appunto a questa conclusione, un approfondimento psicologico dei personaggi molto accurato ed una critica al potere che vive di supposizioni e non di fatti, perchè nel processo che segue si incrociano vecchi rancori ( un dirigente una volta suo sottoposto ) e critiche al suo comportamento, si pensa ad un suo sabotaggio per il rancore che lui avrebbe nutrito a causa del suo prepensionamento, ma le cose non stanno in questo modo....
Il risultato più importante che vuole conseguire chi pianifica, organizza e finanzia le guerre, non è il profitto, ma la cancellazione dell'esperienze umane e la riscrizione della storia.
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 13/11/2017 - 14:29
L'uomo che prende gli schiaffi 1924 di Victor Sjostrom
Un grande regista ed attore per un grande film.
Lon Chaney ( l'uomo dai 1000 volti ) è un uomo che scopre improvvisamente di vivere in un'illusione, le persone a lui care distruggono quella che lui credeva un'esistenza felice e quindi cerca rifugio in un circo dove diventa un pagliaccio, surreale e riconoscibile grazie al bravissimo Chaney questa differenza tra un uomo che nella sua ridente espressione fa ridere il pubblico mentre traspare invece la sua sofferenza interiore.
Ma le strade con i vecchi fantasmi si intrecciano di nuovo e non senza conseguenze....
Un grande regista ed attore per un grande film.
Lon Chaney ( l'uomo dai 1000 volti ) è un uomo che scopre improvvisamente di vivere in un'illusione, le persone a lui care distruggono quella che lui credeva un'esistenza felice e quindi cerca rifugio in un circo dove diventa un pagliaccio, surreale e riconoscibile grazie al bravissimo Chaney questa differenza tra un uomo che nella sua ridente espressione fa ridere il pubblico mentre traspare invece la sua sofferenza interiore.
Ma le strade con i vecchi fantasmi si intrecciano di nuovo e non senza conseguenze....
Il risultato più importante che vuole conseguire chi pianifica, organizza e finanzia le guerre, non è il profitto, ma la cancellazione dell'esperienze umane e la riscrizione della storia.
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 24/11/2017 - 16:08
Mata au hi made 1950 Tadashi Imai ( Fino al nostro prossimo incontro )
C'è da rimanere stupefatti davanti a così tanta bellezza, le inquadrature ed i concetti di vita che esprime questo capolavoro non molto conosciuto sono validi in tutte le epoche.
Inquadrature, dialoghi, una grazia nel dipingere questi personaggi davvero di prima qualità.
L'ambientazione è in Giappone durante la seconda guerra mondiale e dal punto di vista critico verso la guerra, il film non ha nulla da invidiare rispetto ad un " Dottor Stranamore ", " Orizzonti di gloria " e " All'ovest niente di nuovo ".
Il regista sceglie comunque diverse vie, anche quella di un Giappone feudale legato ancora a regole e logiche per noi incomprensibili ( impersonificato dal padre e dal fratello maggiore ) e quella di questo amore tra 2 ragazzi che vivono nonostante tutto questo amore appassionato nell'attesa della chiamata alle armi del protagonista, mesi di felicità fino ad un tragico epilogo come spesso può accadere nella vita reale, nel mondo di Barbie invece, sarebbero vissuti a lungo felici e contenti.
C'è da rimanere stupefatti davanti a così tanta bellezza, le inquadrature ed i concetti di vita che esprime questo capolavoro non molto conosciuto sono validi in tutte le epoche.
Inquadrature, dialoghi, una grazia nel dipingere questi personaggi davvero di prima qualità.
L'ambientazione è in Giappone durante la seconda guerra mondiale e dal punto di vista critico verso la guerra, il film non ha nulla da invidiare rispetto ad un " Dottor Stranamore ", " Orizzonti di gloria " e " All'ovest niente di nuovo ".
Il regista sceglie comunque diverse vie, anche quella di un Giappone feudale legato ancora a regole e logiche per noi incomprensibili ( impersonificato dal padre e dal fratello maggiore ) e quella di questo amore tra 2 ragazzi che vivono nonostante tutto questo amore appassionato nell'attesa della chiamata alle armi del protagonista, mesi di felicità fino ad un tragico epilogo come spesso può accadere nella vita reale, nel mondo di Barbie invece, sarebbero vissuti a lungo felici e contenti.
Il risultato più importante che vuole conseguire chi pianifica, organizza e finanzia le guerre, non è il profitto, ma la cancellazione dell'esperienze umane e la riscrizione della storia.
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 17/12/2017 - 15:52
Misère au Borinage ( Miseria nel Borinage ) di Joris Ivens.
Uno dei più grandi documentaristi illustra molto bene l'immortale avidità umana in questo documentario del 1934.
Non contenti della miseria nella quale versavano i lavoratori, arrivavano a pignorare quattro assi di legno raccolte negli scarti e che costituivano una parvenza di letto.
Il ritardo mentale dei bambini che non potevano nutrirsi adeguatamente, le cariche della polizia a difesa del criminale potere del denaro, c'è di tutto in questi circa 30 minuti.
Mi ero anche fatto i sottotitoli dal cartelli della versione francese ma non li trovo più, si trovano comunque in rete e sicuramente tradotti meglio.
Uno dei più grandi documentaristi illustra molto bene l'immortale avidità umana in questo documentario del 1934.
Non contenti della miseria nella quale versavano i lavoratori, arrivavano a pignorare quattro assi di legno raccolte negli scarti e che costituivano una parvenza di letto.
Il ritardo mentale dei bambini che non potevano nutrirsi adeguatamente, le cariche della polizia a difesa del criminale potere del denaro, c'è di tutto in questi circa 30 minuti.
Mi ero anche fatto i sottotitoli dal cartelli della versione francese ma non li trovo più, si trovano comunque in rete e sicuramente tradotti meglio.
Il risultato più importante che vuole conseguire chi pianifica, organizza e finanzia le guerre, non è il profitto, ma la cancellazione dell'esperienze umane e la riscrizione della storia.
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 27/12/2017 - 20:14
Il vaglia Ousman Sembene 1968
Per questo bel film Sembene si deve essere ispirato a Pirandello o Kafka, oppure ad entrambi.
E' la storia di un disoccupato in Senegal che un bel giorno si vede recapitare un vaglia, le mogli incredule pensano che il postino le voglia prendere in giro, invece il vaglia è stato spedito dal nipote emigrato in Francia, solo che essendo analfabeti ancora non lo sanno.
Festa grande dopo periodi di magra e quindi problemi finiti?
Nemmeno per sogno.
I soldi in realtà sono i loro per una piccola parte, ma questo innesca un meccanismo che porterà il protagonista ad indebitarsi sempre più e senza possibilità di farvi fronte.
Il realtà il film ci parla della transizione tra una cultura di solidarietà che è alla base della civiltà africana e la " modernità " rappresentata dal nipote che attraverso le sue rimesse offre un'opportunità di vita, ma non senza un prezzo da pagare, perchè con essa arrivano i profittatori, l'avidità e tutte le altre connotazioni negative che nella civiltà africana erano tenute ai margini anche per necessità.
Il finale del film è molto chiaro in questo e non lascia spazio ad interpretazioni.
Da aggiungere che in questo, come in altri film che potremmo definire profetici, in realtà i registi non ci parlano e non ci illustrano solo le situazioni sempre diverse, ma ci parlano dell'essere umano.
Anche il prossimo film del quale parlerò tratterà di questo, un capolavoro assoluto: " L'asso nella manica " di Billy Wider con uno stratosferico Kirk Douglas.
Per questo bel film Sembene si deve essere ispirato a Pirandello o Kafka, oppure ad entrambi.
E' la storia di un disoccupato in Senegal che un bel giorno si vede recapitare un vaglia, le mogli incredule pensano che il postino le voglia prendere in giro, invece il vaglia è stato spedito dal nipote emigrato in Francia, solo che essendo analfabeti ancora non lo sanno.
Festa grande dopo periodi di magra e quindi problemi finiti?
Nemmeno per sogno.
I soldi in realtà sono i loro per una piccola parte, ma questo innesca un meccanismo che porterà il protagonista ad indebitarsi sempre più e senza possibilità di farvi fronte.
Il realtà il film ci parla della transizione tra una cultura di solidarietà che è alla base della civiltà africana e la " modernità " rappresentata dal nipote che attraverso le sue rimesse offre un'opportunità di vita, ma non senza un prezzo da pagare, perchè con essa arrivano i profittatori, l'avidità e tutte le altre connotazioni negative che nella civiltà africana erano tenute ai margini anche per necessità.
Il finale del film è molto chiaro in questo e non lascia spazio ad interpretazioni.
Da aggiungere che in questo, come in altri film che potremmo definire profetici, in realtà i registi non ci parlano e non ci illustrano solo le situazioni sempre diverse, ma ci parlano dell'essere umano.
Anche il prossimo film del quale parlerò tratterà di questo, un capolavoro assoluto: " L'asso nella manica " di Billy Wider con uno stratosferico Kirk Douglas.
Il risultato più importante che vuole conseguire chi pianifica, organizza e finanzia le guerre, non è il profitto, ma la cancellazione dell'esperienze umane e la riscrizione della storia.
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 24/01/2018 - 14:33
L'asso nella manica 1951 Billy Wilder
Davanti a film come questo mi sento come un bambino davanti ad una vetrina di giocattoli.
Questa storia davvero molto profetica, racconta in maniera molto cruda sia la spettacolarizzazione e lo sfruttamento della violenza, sia che in fondo l'essere umano può arrivare a dare un prezzo a tutto e quindi il grado della gravità delle sue azioni dipende solo dalla sua posizione sociale, perciò dal potere che ne consegue.
Persino un mostro sacro come Wilder ebbe problemi con questo film perchè schiaffeggia in pieno viso quel pubblico al quale non va mostrato il loro vero volto e che invece ipocritamente vuole il finale a lieto fine per affrancarsi dalla vita di tutti i giorni.
Kirk Douglas è un giornalista escluso dal grande giro e che trova in provincia l'occasione per rientrarvi sotto forma di un disgraziato rimasto intrappolato in una caverna.
Uno sceriffo che a bisogno di essere rieletto, la moglie dell'uomo intrappolato che odia il marita e trova l'occasione per ottenere i soldi per fuggire , poco a poco il giornalista tesse questa rete di complicità che gli consentono di allungare la sofferenza del poveretto fino a quando....
Wilder di capolavori ne ha fatti tanti, ma questo è veramente stratosferico e Kirk Douglas è semplicemente perfetto
Davanti a film come questo mi sento come un bambino davanti ad una vetrina di giocattoli.
Questa storia davvero molto profetica, racconta in maniera molto cruda sia la spettacolarizzazione e lo sfruttamento della violenza, sia che in fondo l'essere umano può arrivare a dare un prezzo a tutto e quindi il grado della gravità delle sue azioni dipende solo dalla sua posizione sociale, perciò dal potere che ne consegue.
Persino un mostro sacro come Wilder ebbe problemi con questo film perchè schiaffeggia in pieno viso quel pubblico al quale non va mostrato il loro vero volto e che invece ipocritamente vuole il finale a lieto fine per affrancarsi dalla vita di tutti i giorni.
Kirk Douglas è un giornalista escluso dal grande giro e che trova in provincia l'occasione per rientrarvi sotto forma di un disgraziato rimasto intrappolato in una caverna.
Uno sceriffo che a bisogno di essere rieletto, la moglie dell'uomo intrappolato che odia il marita e trova l'occasione per ottenere i soldi per fuggire , poco a poco il giornalista tesse questa rete di complicità che gli consentono di allungare la sofferenza del poveretto fino a quando....
Wilder di capolavori ne ha fatti tanti, ma questo è veramente stratosferico e Kirk Douglas è semplicemente perfetto
Il risultato più importante che vuole conseguire chi pianifica, organizza e finanzia le guerre, non è il profitto, ma la cancellazione dell'esperienze umane e la riscrizione della storia.
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