Dopo che il Tribunale del Riesame di Catanzaro, il 26.11.2023 aveva annullato il primo provvedimento cautelare emesso dal Gip di Catanzaro riguardante il sequestro delle insegne e dei marchi della Stanleybet, come era stato riportato, il 04.11.2022, da “Ilfattoquotidiano.it“, l’ing. Riccardo Calantropio, ideologo e promotore delle Class Action contro la Stanleybet, decise, il 29.11.2022, di presentare un esposto alla Questura di Siracusa da far arrivare alla Procura di Catanzaro, prima che fosse discusso anche il secondo provvedimento cautelare del Gip per la sospensione di dodici mesi dell’attività della Stanleybet in Italia, inviato per posta ordinaria a Malta, con tempi molto più lunghi.
Una delle conseguenze dell’esposto sarebbe stata quella di indurre la Stanleybet a pagare, finalmente, e al 100%, almeno l’imposta unica che maturava, come scrisse, implicitamente, il 14.12.2022, in un articolo. Quindi benefici per l’Erario e per i gestori, esentati da questo ingiusto onere, oltre a far ammettere alla Stanleybet che l’imposta unica spettava solo al bookmaker e al 100%, come indicato nella Class Action, a cui non si è costituita, nella prima udienza del 05.07.2023, sicura di perdere:
Il 04.01.2023, la Stanleybet annunciò ufficialmente di aver pagato tramite F24 l’imposta unica maturata nel mese di Dicembre 2022, e di aver dopo informato i vertici ADM, come riportato da giornali del settore. E, quasi tutti, compreso il Calantropio, avevano interpretato il fatto nel senso che avesse continuato a pagare l’imposta unica anche nei mesi successivi, togliendo questo fardello dalle spalle dei gestori di CTD attivi.https://www.agimeg.it/scommesse-stanley ... alia-2022/https://www.gioconews.it/news/scommesse ... alia-.aspxLe successive denunce querele contro la Stanleybet fatte dagli ex gestori partecipanti alla Class Action, indicarono, inoltre, “come persona informata dei fatti” il Calantropio, citando espressamente l’esposto del 29.11.2022, in cui dichiarava di essere in grado di fornire adeguata documentazione per le sue tesi.
Solo recentemente, il Calantropio ha appreso che molto probabilmente quello del 02.01.2023 fu il solo versamento fatto dalla Stanleybet per l’imposta unica, mentre per i successivi mesi, la Stanleybet dichiarò di voler pagare nelle stesse modalità dei concessionari ADM, che pero’ non accettavano tale modalità in quanto la ritenevano “diversamente legale” rispetto ai “concessionari legali” (non aveva prestato fidejussioni e non era collegata alla SOGEI), per cui dovevano essere sempre i singoli gestori a pagare la propria imposta unica, trattenendo i relativi importi dai bonifici settimanali che inviano a Liverpool. Analogamente ad altri bookmakers senza concessione. La Stanleybet, invece, avrebbe avuto, IN QUANTO RITENUTA DIVERSAMENTE LEGALE, le stesse penali dei concessionari per omesso pagamento, e non più calcolate sul triplo della media provinciale.Del resto, la Stanleybet già da tempo usa la modalità di far pagare direttamente i gestori attivi le rateizzazioni delle cartelle esattoriali, dando preventivamente agli stessi i più volte citati BONUS, per cui apparirebbe chiaro che questa sua pretesa è solo un altro espediente per non pagare nulla.
Quindi, a parere del Calantropio, i gestori attivi restano co-obbligati in solido per questi ulteriori mancati versamenti dell’imposta unica. E per questo ha deciso di rendere noto l’esposto presentato nel novembre 2022.
La Stanleybet, per escluderli dall’essere co-obbligati in solido, come da sentenza della Corte Costituzionale del 2018, dovrebbe operare come per il pagamento delle rateizzazioni delle cartelle, tramite i BONUS, in aggiunta ai corrispettivi, e a parte instaurare, liberamente, un contenzioso con ADM. Diversamente, tale pesante Spada di Damocle continuerà a pendere sulla testa dei gestori, anche dopo il prossimo bando retail.
Perché, quanto sopra, avrà, a parere del Calantropio, conseguenze pesanti nella partecipazione al prossimo bando retail.
Con le varie pendenze giuridiche Tributarie, Civili e Penali, sarà altamente improbabile che la Stanleybet possa parteciparvi (in ogni caso rischierebbe le costose fidejussioni), o chiedere l’ennesima discriminazione.